“Io spero ke tutti quelli che si reputino ‘AMICI’ non ci voltino le spalle. XChè poi quando avete bisogno ve li volto io ed io le spalle ce l’ho belle larghe ke mi sembrano il muro di Berlino!!!!“.
Erano queste le parole con cui Cristian Crapula, figlio del capomafia di Avola Michele Crapula, il giorno del silenzio elettorale minacciò gli “amici” pubblicamente su Facebook per far votare Salvatore Guastella.


Salvatore Guastella venne eletto consigliere Comunale ad Avola raccogliendo un importante exploit elettorale.
Guastella, dopo il nostro articolo di denuncia sul sostegno alla sua candidatura da parte della famiglia Crapula (LEGGI), si è sempre definito “lontano da ambienti criminali” (non condannando mai, però, pubblicamente le attività mafiose del boss Michele Crapula, capomafia e capo della famiglia che lo ha pubblicamente sostenuto).
A dire il vero, invece, già il padre di Salvatore Guastella, Sebastiano, venne in passato arrestato dai carabinieri per droga.


GUASTELLA E LE SUE AMICIZIE “PERICOLOSE
Ma la famiglia Crapula-Magro non è l’unica famiglia mafiosa di cui è “amico” l’attuale consigliere Guastella.
Salvatore Guastella, infatti, è particolarmente vicino alla famiglia Buscemi, sia a Delfio che al fratello, già condannato e da poco fuori dal carcere, Innocenzo (detto Inno) Buscemi. Appena eletto Salvatore Guastella brindava (con foto pubblicata su Facebook) proprio con Delfio Buscemi.



Innocenzo Buscemi, va ricordato (come da foto pubblicate sopra), è tornato in libertà pochi giorni dopo le votazioni e, fra le prime serate fuori dalle Patrie galere, vi è proprio una “scampagnata” in compagnia del “neo” consigliere, Salvatore Guastella, con tanto di foto pubblicata in bella mostra su Facebook con scritto “dopo tanti anni una bella serata tutti insieme“.
Nella foto si può apprezzare un quadretto di “tutto rispetto”: da destra Michele Guastella che, secondo quanto afferma il collaboratore Corrado Ferlisi (detto Currau m’arrabbio), “faceva parte del suo gruppo di spacciatori”, poi al centro il consigliere Salvatore Guastella, a seguire il neo scarcerato Innocenzo Buscemi, ultimo nella foto il pregiudicato (e nipote di Buscemi) Sebastiano Casto.
Come se non bastasse, per capire la caratura criminale e mafiosa di Innocenzo Buscemi, basti pensare che lo stesso è cognato del boss pluripregiudicato Marco Di Pietro (detto Marco Motta).


E non è finita qui, poichè, sempre in altre foto tranquillamente pubblicate su Facebook, il consigliere Salvatore Guastella si fa tranquillamente ritrarre (mentre trascorre le sue vacanze estive) insieme ad un altro suo amico, anche lui (sic!) pluripregiudicato: Giuseppe Tiralongo (detto “Peppe u parrinu”).
Nella foto che avete visto si può apprezzare il consigliere Salvatore Guastella (con il costume blu) ed al centro, con la maglietta rossa, proprio “Peppe u parrinu”.
LE ISTITUZIONI ED I CITTADINI DI AVOLA COSA PENSANO?
Le foto sono certamente testimonianza (pubblica) dei rapporti di amicizia che intercorrono fra il Consigliere Comunale di Avola, Salvatore Guastella ed alcuni pregiudicati e pluripregiudicati vicini o intranei ai clan.
Al di là dell’appoggio elettorale ricevuto da Guastella da parte delle famiglie mafiose, su cui siamo certi presto faranno luce le Forze dell’Ordine, ci domandiamo cosa pensino le Istituzioni cittadine nel vedere le ostentate frequentazioni del loro collega Guastella con i boss.
Paolo Borsellino, in una memorabile intervista, disse pubblicamente:
“Gli uomini politici non devono soltanto essere onesti, ma lo devono anche apparire onesti”
Così ci domandiamo:
è opportuno che un consigliere comunale (che non è un privato e semplice cittadino) frequenti così assiduamente i boss?
Se un consigliere comunale frequenta così assiduamente i boss, non sarà poi inevitabilmente condizionato nel prendere decisioni che, magari, riguardino anche i loro interessi economici ed imprenditoriali?
Ed ancora: se un consigliere comunale frequenta così assiduamente i boss, che immagina darà alla cittadinanza ed alla collettività? Non sarà mica che ad Avola sia meglio farsi ritrarre in foto con un boss, piuttosto che con un appartenente alle Forze dell’Ordine?
Queste domande vorremmo porle ai Consiglieri comunali colleghi di Guastella, ai cittadini ed anche al primo cittadino, Sindaco di Avola, Luca Cannata, che non si è mai espresso né sull’appoggio elettorale dato dai Crapula all’allora candidato Salvatore Guastella (candidato, è importante ricordarlo, eletto nelle liste a suo sostegno), né successivamente quando Guastella venne eletto.
Purtroppo noi de “La Spia” non siamo riusciti a rintracciare il Sindaco Cannata, nonostante diverse telefonate e messaggi (non abbiamo mai ricevuto risposta).
Così lo facciamo pubblicamente, sperando che i cittadini di Avola prendano contezza di quanto la situazione sia pericolosa.
Basterebbe anche solo ricordare che la legge sullo scioglimento dei comuni parla chiaro: per avviare l’iter ispettivo ed arrivare allo scioglimento dell’Ente, basta anche solo un voto inquinato.
Al di là, però, dell’iter per verificare le possibili infiltrazioni mafiose, vi è la questione più importante: il senso civico che siamo sicuri la comunità di Avola abbia.
Gli avolesi per la stragrande maggioranza sono persone per bene che, però, non possono rimanere in silenzio nei confronti di queste manifestazioni di sottocultura mafiosa. Sarebbe bene capire che il silenzio equivale alla connivenza!
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